Non chiamatele Accelerated Mobile Pages!
AMP: All’inizio si trattava dell’ acronimo di Accelerated Mobile Pages (Pagine Mobili Accelerate), poi la questione si è fatta più corposa, molto più corposa, e la sigla AMP ha cominciato a vivere di vita autonoma, snobbando quella definizione così limitante che gli stava ormai troppo stretta.
Quindi adesso AMP… sta per AMP.
E basta.

La tecnologia AMP per la navigazione mobile: Che cos’è
AMP di fatto identifica una tecnologia (open source) per la pubblicazione di pagine web sviluppata da Google che ha l’obbiettivo di fornire contenuti web il più possibile ottimizzati per una fruizione semplice ed immediata da parte dell’utente.
La tecnologia AMP consente quindi di realizzare pagine web in versione “semplificata”, dalle funzionalità limitate ma dai tempi di caricamento super veloci (per la navigazione mobile)!

Per fare questo si avvale di tre componenti:
- AMP HTML, una versione di HTML con alcune limitazioni che assicurano però altissime prestazioni.
- La libreria AMP JS che garantisce il rendering rapido delle pagine AMP HTML.
- La cache AMP di Google.
Google memorizza le pagine AMP nella sua cache AMP, sui propri server, e le fornisce all’utente direttamente, rendendo la loro apertura pressochè istantanea.
AMP è stato progettato per migliorare l’esperienza degli utenti della navigazione mobile e ad oggi le pagine AMP sono servite (dal motore di ricerca) solo ed esclusivamente sui dispositivi mobili.
Ma quindi una pagina AMP è un doppione in versione alleggerita della corrispondente pagina normale non-AMP ?
Esatto, prendiamo ad esempio questo articolo.
Ne esiste una versione canonica non-AMP e ne esiste una versione AMP, dove il codice è stato letteralmente “messo a dieta” per fornire un contenuto superleggero e veloce da caricare.
La versione AMP è (ideata per essere) accessibile solo tramite i risultati di ricerca e solo da dispositivi mobili.
Puoi osservare la differenza tra pagina canonica e pagina AMP tramite i seguenti link:
PAGINA IN VERSIONE AMP
(sarebbe preferibile visualizzarla da dispositivo mobile, visto che a quello è destinata!)
I collegamenti AMP nei risultati di ricerca di Google sono identificabili a colpo d’occhio grazie alla presenza di un’iconcina rappresentante un fulmine stilizzato.

Devo implementare una versione AMP delle pagine del mio sito?
Realizzare pagine AMP per il tuo sito è del tutto facoltativo, Google premia gli editori che partecipano a questa sua iniziativa inserendo la piccola icona grigia a forma di fulmine nei risultati di ricerca mobile (vedi poco sopra), cosa che spesso invoglia gli utenti più accorti o più curiosi a fare il “tap”.
Inoltre, le pagine AMP indicizzate vengono servite tramite il velocissimo network di Google (Cache AMP).
L’utilizzo di pagine AMP può migliorare il mio posizionamento nei risultati di ricerca?
Di certo non lo peggiora!
Google ha dichiarato che al momento la tecnologia AMP non è tra i fattori che influenzano il posizionamento (Google Rank).
Ciò nonostante molte agenzie SEO hanno registrato risultati positivi per il posizionamento delle proprie pagine, grazie ad un maggiore coinvolgimento degli utenti e ai tempi di risposta più rapidi, dopo l’adozione di AMP.
E’ bene altresì ricordare che Google nel corso degli anni ha più volte accennato al fatto che la velocità di caricamento delle pagine sarà un fattore sempre più determinante negli algoritmi di ricerca, tant’è che nel Luglio 2018 lo stesso algoritmo di ricerca di Google è stato aggiornato per favorire la velocità di caricamento nella ricerca mobile.
Questo aggiornamento ha avuto un indiscutibile impatto negativo sui siti con tempi di caricamento elevati (e per chiarezza lo ribadiamo ancora una volta, stiamo parlando di navigazione mobile).
Performance delle pagine AMP
Google riferisce che le pagine AMP si caricano mediamente in meno di un secondo e utilizzano una quantità di dati dieci volte inferiore rispetto alle corrispondenti pagine non AMP.
CNBC ha riportato una riduzione del 75% del tempo di caricamento delle pagine mobili per le pagine AMP rispetto alle pagine non AMP, mentre Gizmodo ha riferito che le pagine AMP vengono caricate tre volte più velocemente delle pagine non AMP.
Una ricerca accademica sulla tecnologia AMP rivela che il tempo di caricamento delle pagine AMP è 2,5 volte più veloce delle versioni non AMP senza pre-rendering nella pagina dei risultati di ricerca di Google, e la versione AMP è circa nove volte più veloce della versione non AMP con il pre-rendering.
Parità con le pagine canoniche (non AMP)
Google dal 1 ° febbraio 2018 richiede che il contenuto delle pagine canoniche (non AMP) e quello visualizzato tramite AMP sia sostanzialmente lo stesso.
Questa richiesta ha lo scopo di migliorare l’esperienza degli utenti e di aumentare sicurezza e fiducia nella tecnologia.
Storia della tecnologia AMP
Per i più curiosi, riportiamo in chiusura qualche dato “storico”.
Il progetto AMP (Accelerated Mobile Pages) viene annunciato da Google il 7 ottobre 2015, facendo seguito ad una serie di confronti avuti con i suoi partner nella Digital News Initiative (DNI) e con altri editori di notizie e società tecnologiche in tutto il mondo, riguardanti il miglioramento delle prestazioni per la navigazione web da “mobile”.
Più di 30 editori e società (tra cui Twitter, Pinterest, LinkedIn e WordPress) figurano inizialmente come partner del Progetto AMP.
Le prime pagine AMP approdano sul Web nel febbraio 2016, quando Google inizia a mostrarle nei risultati di ricerca mobile.
Inizialmente i collegamenti alle pagine AMP sono limitati a una sezione denominata “Le migliori storie” tra i risultati di ricerca mobile di Google; nel settembre 2016 Google inizia ad integrare i contenuti AMP nell’area principale dei risultati della ricerca mobile.
Crescita esponenziale del progetto
Nel settembre 2016, Microsoft annuncia il supporto per AMP nelle app Bing per iOS e Android.
Nel febbraio 2017, un anno dopo il lancio pubblico di AMP, Adobe riferisce che le pagine AMP rappresentano il 7% di tutto il traffico web per i migliori editori negli Stati Uniti.
Nel maggio 2017, Google riferisce che 900.000 domini web stanno pubblicando pagine AMP, per un totale di oltre due miliardi di pagine AMP pubblicate a livello globale.
Nel giugno 2017, Twitter inizia a collegarsi alle pagine AMP dalle sue app iOS e Android.
A settembre 2018, Microsoft inizia ad implementare il proprio visualizzatore Bing AMP e la propria cache AMP.
In occasione della AMP Conf. 2019, Malte, leader tecnologico di AMP, annuncia che AMP è ora solo AMP e non rappresenta più le pagine mobili accelerate.
Uno dei principi di progettazione fondamentali di AMP è quello di “fare le cose solo se possono essere fatte velocemente“.