Una domanda legittima che spesso mi sono sentito avanzare da chi è ansioso di vedere il proprio sito piazzarsi tra i primi risultati del più famoso motore di ricerca: “Quanto tempo ci vuole per indicizzare un sito su Google?“.
Prima di dare una risposta al quesito, dobbiamo fare un po’ di chiarezza e distinguere tra due termini spesso erroneamente usati l’uno in vece dell’altro: indicizzazione e posizionamento.
Non sono la stessa cosa!
- Indicizzazione è il termine che si utilizza per indicare tutte quelle procedure che hanno l’obbiettivo di inserire le pagine del sito all’interno degli indici di Google (il suo “archivio”).
- Posizionamento è il termine che si utilizza per indicare le misure messe in atto per fare in modo che il sito ottenga le migliori posizioni all’interno dei risultati di ricerca (SERP).
Quindi prima il sito viene indicizzato (entra nell’immenso archivio di Google) e poi il motore di ricerca si prende cura di determinare in quale posizione farlo comparire quando un utente digita una determinata chiave di ricerca.
Google impiega alcuni giorni (da 4 fino a 30) per inserire un sito nei suoi indici (da cui il termine “indicizzazione“).
Per quanto riguarda il posizionamento il discorso sulle tempistiche si fa invece molto più complesso.
Quanto tempo ci vuole per posizionare un sito su Google?
È la risposta a questa domanda quella che tutti vogliono veramente e non esiste una risposta assoluta.
Potremmo dire che i primi risultati si cominciano a vedere dopo due o tre mesi e che un posizionamento più o meno stabile si raggiunge dopo circa sei mesi…ma faremmo delle grossolane approssimazioni perché fornire dati affidabili è impossibile.
Il fatto è che l’andamento del posizionamento delle tue pagine dipenderà in parte da variabili legate al tuo sito, in parte da variabili legate ai siti dei tuoi concorrenti e dal mercato di riferimento.
Per ottenere risultati di posizionamento degni di nota è necessaria una strategia impostata sul medio e sul lungo periodo pianificando in anticipo gli obiettivi da raggiungere ma ricordando che ogni progetto ha le sue peculiarità ed i suoi tempi (mai replicabili).
Tre fattori sono utili da prendere in considerazione ai fini del posizionamento organico (quello non a pagamento): la concorrenza, i link in entrata e i contenuti.
I tuoi concorrenti nella SERP
Se vediamo il percorso verso il migliore posizionamento come una gara, la sfida sarà ovviamente tanto più ardua tanto più saranno numerosi e tenaci i concorrenti.
Se la tua azienda vende copricapi rossi a forma di testa di alieno, di certo la concorrenza non rappresenterà un problema, perché non esiste.
Se invece realizzi siti web in una metropoli, allora la cosa può farsi più complicata.
Più è alta la domanda, più sarà agguerrita la concorrenza e in tale contesto le realtà più strutturate e con il portafoglio più capiente potranno permettersi i consulenti SEO migliori sulla piazza.
In un frangente come questo è chiaro come la lotta per il posizionamento si configuri lunga e impegnativa.
Link in entrata
È risaputo come i link in entrata giochino un ruolo importante nel posizionamento. Quanto e quanto velocemente questi influiscano dipende ancora una volta da diversi fattori.
In linea di massima maggiore è il numero di link esterni in arrivo sulla pagina, meglio è; bisogna però evitare di interpretare questa assunzione come un invito a raccogliere links da qualsiasi sito ce ne dia la possibilità.
No ai link da siti di bassa qualità
La qualità dei siti che indirizzano traffico verso le nostre pagine è altrettanto importante, raccogliere decine di link in entrata da parte di siti di bassa qualità non solo non porterebbe vantaggi, ma diventerebbe invece un fattore penalizzante, rallentando di fatto la nostra crescita!
Velocità di acquisizione dei link
Google presta attenzione sia alla velocità con cui si ottengono i collegamenti in entrata sia alla velocità con la quale li si sono guadagnati nel corso del tempo, poichè spesso (ma non sempre) un improvviso aumento di link può indicare un tentativo innaturale di manipolare il ranking.
In generale, più velocemente riesci ad ottenere link in entrata pertinenti e di alta qualità, più velocemente sarai in grado di aumentare il tuo ranking, ma ricorda: la velocità con cui raccogli i collegamenti dovrebbe avere una crescita relativamente stabile.
Contenuti
“Content is the King” diceva Bill Gates nel lontano 1996.
Per il posizionamento, la qualità dei contenuti è assolutamente uno dei fattori più importanti, oggi più che mai.
Il motore di ricerca ha il compito di intercettare le richieste degli utenti e dare loro le migliori risposte disponibili.
Il compito di chi produce contenuti è quello di impacchettare tali risposte e presentarle a Google su di un piatto d’argento.
Lunghezza dei contenuti
Quanto devono essere lunghi questi contenuti, in termini di parole e caratteri?
Semplice, devono essere lunghi quanto basta per risolvere il problema del visitatore.
Frequenza negli aggiornamenti
Aggiungere contenuti con una frequenza cadenzata ha due vantaggi.
- Mostra a Google che il sito è aggiornato con costanza, incoraggiando di conseguenza i suoi crawler ad eseguire scansioni più frequenti (un crawler, detto anche spider o robot, è un software che analizza i contenuti del sito in modo metodico e automatizzato).
- Invita i visitatori a tornare sul sito. Questo comportamento viene riconosciuto da Google e interpretato come indice di buona qualità del sito (e quindi premiato nelle SERP).
Aspettative irrealistiche e millantatori
Uno dei principali problemi che oggi attanaglia il mondo della SEO è quello della disinformazione imperante, dovuta alla moltitudine di millantatori che per cercare di accaparrarsi lavoro continuano a fare promesse irrealistiche ai clienti, dispensando slogan che di per sé sono senza senso, quali l’arcinoto “Con noi il tuo sito subito in prima posizione su Google” (ne parliamo qui).
Questo instilla nelle menti dei clienti aspettative irrealistiche (perché si pensa che sia sufficiente un’operazione di una settimana a fare il miracolo) e genera poi un profondo senso di sfiducia nei confronti dei consulenti SEO, quando chi si è messo nelle mani di certi personaggi si rende conto che poco o nulla è cambiato per la propria attività.
Considerazioni pratiche sui tempi: 2 mesi vs 1 anno
Personalmente, mi è capitato di posizionare (con la chiave di ricerca generica più pertinente) in prima posizione su Google (nota, non ho scritto in prima pagina ma proprio in prima posizione assoluta) il sito di una piccola attività locale nel giro di due mesi dall’apertura del sito, nonostante l’attività avesse davvero molta concorrenza che però, evidentemente, non adottava (né lo fa tuttora) strategie SEO efficaci.
Un altro sito, in un mercato davvero molto competitivo nella Capitale, ha richiesto circa 1 anno di lavoro per arrivare alla seconda posizione assoluta (anche in questo caso mi riferisco a chiavi di ricerca generiche).
Ogni progetto è storia a se.
Di certo è bene ricordare che quando la concorrenza è forte e spietata mantenere la posizione in prima pagina significa non abbassare mai la guardia e continuare a correre e a combattere per mantenere i risultati raggiunti!