Negli ultimi anni, il sorpasso è avvenuto: la navigazione mobile ha superato in numero di utenti quella da dispositivi desktop.
E’ un dato che non può essere ignorato.

La navigazione mobile ha superato in numero di utenti quella da dispositivi desktop.
Nel passato le aziende più attente all’utenza “mobile” avevano affrontato il problema predisponendo più versioni dello stesso sito web (ad esempio indirizzando i visitatori da dispositivi mobili verso la versione mobile del sito in un sottodominio dedicato del tipo: m.nomedominio.com ).
Nella pratica, questo comportava/comporta il raddoppiarsi del carico di lavoro per la messa in opera ed il mantenimento di più versioni di un singolo sito ed una serie di criticità nelle indicizzazioni dal momento in cui Google e gli altri motori di ricerca si trovano a dover scansionare diverse pagine con contenuti analoghi all’interno di diversi sottodomini (per la cronaca, dal 2016 Google ha cominciato ad indicizzare secondo il principio del “mobile first”, dando la priorità ai siti ottimizzati per il mobile).
La nascita del Responsive Web Design nel 2011
Il 2011 è l’anno nel quale Ethan Marcotte, web designer indipendente, conia il termine Responsive Web Design (RWD) e lo introduce al mondo in un suo articolo su A List Apart.
Il successo è immediato: .net Magazine indica il Responsive Design in seconda posizione nella classifica delle principali tendenze del 2012.

In cosa consiste dunque questa pratica, che nel giro di pochissimo tempo si è trasformata in uno standard di settore?
Con il nome di Responsive Web Design si identifica una precisa metodologia di progettazione e realizzazione di siti web capaci di “adattarsi” ad una grande varietà di dispositivi, garantendo all’utente una visualizzazione ottimale dei contenuti (senza obbligarlo a macchinosi scorrimenti orizzontali o ad altrettanto macchinose operazioni di zoom), siano essi visualizzati su un Samsung Galaxy alla risoluzione di 480×800 pixel, su un iPhone X alla risoluzione di 1125 x 2436 pixel, su un iPad alla risoluzione di 1536 x 2048 pixel o sul monitor di un computer a 1080×1920 pixel.
Il sito rileva la risoluzione del dispositivo utilizzato dall’utente e risponde (tramite l’utilizzo di media queries CSS3) fornendo un layout ottimizzato, garantendo una navigazione piacevole e funzionale.
Non più diverse versioni dello stesso sito, ma un unica versione…solo più intelligente!
Google afferma che il metodo ha diversi vantaggi: esiste un singolo indirizzo URL, per gli utenti la navigazione è più semplice e piacevole e gli algoritmi di indicizzazione riescono a scansionare con più efficacia i contenuti.
I vantaggi per le aziende sono facilmente intuibili: costi minori (un sito unico per tutti i dispositivi), maggiore facilità di aggiornamento, fruibilità garantita a tutte le tipologie di utenti, quali che siano i dispositivi da loro utilizzati.

I vantaggi del Responsive Web Design si traducono quindi, innanzitutto, in:
- Risparmio di denaro
- Risparmio di tempo
- SEO migliorata (Search Engine Optimization)
- Migliori performances
- Compatibilità con una maggiore quantità di browsers.
Come testare il tuo sito su diversi dispositivi
Ti stai chiedendo come appare attualmente il tuo sito sui diversi dispositivi mobili, a diverse risoluzioni?
Puoi testarlo immediatamente tramite il Website Responsive Testing Tool:
http://responsivetesttool.com/
Oppure puoi scaricare l’utilissimo Blisk, un browser web dedicato allo scopo, da questa pagina:
https://blisk.io/